Battistero della Cattedrale
Il Battistero della Cattedrale di Padova, edificio di culto costruito nel XII secolo e rimaneggiato nel XIII, venne consacrato nel 1281 e dedicato a San Giovanni Battista.
Oltre ad essere un monumento di grandissimo pregio artistico e culturale per la città, il Battistero è primariamente luogo vivo per la Chiesa di Padova, in cui ancora oggi si celebrano i sacramenti: il battesimo di molti bambini e il battesimo e la cresima degli adulti catecumeni che ogni anno nella notte di Pasqua, dopo essere stati battezzati dal Vescovo, entrano come cristiani nella Cattedrale per celebrare l’Eucaristia.
Il Battistero sorge su piazza Duomo, a fianco della Cattedrale di Padova; ha una pianta quadrata con alto tamburo circolare e cupola, presenta un’abside con cupoletta anche sul lato est e, all’esterno, l’edificio è decorato con archetti e lesene.
Gli affreschi di Giusto
All’interno del Battistero si conserva uno dei capolavori della pittura padovana della seconda metà del Trecento: il ciclo di affreschi di Giusto de Menabuoi, con tema la Storia della Salvezza, iniziato nel 1375 e terminato tre anni dopo.
La decorazione interna ad affresco venne commissionata a Giusto de’ Menabuoi, pittore fiorentino che arrivò a Padova intorno al 1370, da parte di Fina Buzzaccarini, moglie di Francesco da Carrara il Vecchio, signore di Padova dal 1350 al 1380 e figura di grande importanza per la cultura cittadina. Fina Buzzaccarini viene infatti ricordata come una donna colta e raffinata, ispiratrice di poeti ed artisti.
Lo straordinario ciclo di affreschi ricopre interamente la superficie murale interna dell’edificio: in tutto un centinaio di scene con le storie della Genesi, dell’Apocalisse e di San Giovanni Battista.
Giusto da Menabuoi a Padova riprese nelle sue pitture, le ordinate fissità romaniche e bizantine, come testimonia il grande Paradiso della cupola: la scena è organizzata attorno al Cristo Pantocratore, circondato da angeli e santi, le cui aureole in file ordinate ricordano le punzonature della magnifica oreficeria trecentesca padovana. Nel tamburo Giusto dipinse invece storie della Genesi, sui pennacchi i Profeti e gli Evangelisti, sulle pareti storie di Cristo e del Battista.
La poetica di Giusto de’ Menabuoi raggiunge un esito mirabile in questo ciclo pittorico, espressione della maturità creativa raggiunta dall’artista toscano, significativo interprete, con Giotto, Guariento, Altichiero da Zerio, Jacopo Avanzi e Jacopo da Verona, della pittura decorativa trecentesca a Padova, a testimonianza della ricchezza culturale e della bellezza monumentale della città veneta fin dal Medioevo.
Durante il governo carrarese fu mutata la destinazione d’uso del Battistero per diventare il mausoleo dei Carraresi. In seguito, con l’avvento della Serenissima, l’edificio tornò ad avere la funzione di Battistero della Cattedrale.
UNESCO World’s Heritage
Dal 2021 il Battistero della Cattedrale è iscritto tra i cicli affrescati del XIV secolo di Padova, che costituiscono il patrimonio mondiale Unesco di Padova Urbs Picta, è visitabile con biglietto unico collegato al Museo diocesano, in un percorso che, partendo dall’interno della Cattedrale ed entrando nella Sala del Capitolo dove è stata allestita un’apposita sala multimediale, conduce il pubblico a vivere un’esperienza immersiva nel contesto artistico degli affreschi di Giusto de’ Menabuoi, nonché nel valore teologico e liturgico del luogo.
Schema Battistero
Tratto da Dossier di candidatura per l’inserimento nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO “Padova Urbs picta. Giotto, la Cappella degli Scrovegni e i cicli pittorici del Trecento, 2019: www.padovaurbspicta.org


È possibile visitare il Battistero con audioguida in
italiano, inglese, tedesco, francese e spagnolo.